Un mondo affascinante e imprevedibile quello di Laura Pesce, forse l'unica artista in ltalia che affronta
in maniera tanto originale in arte la materia "colore", affidata alle fantasie che naturalmente offre il vetro di Murano.
L 'artista padovana affronta pittura e scultura in arte, padrona del fuoco, con il quale riesce a sfruttare le mille
preziosità che offre il vetro. Artigiana, quindi, come i tanti maestri della celebre "isola" veneta che hanno fatto la loro
fortuna affidandosi alle "magie" colorate delle murrine, forse rapite e importate nel Bel Paese da terre lontane, attraverso
il percorso di secoli e avventurose scoperte dell'uomo? La Pesce è artista vera, pur conoscendo dell'artigianato del vetro
colorato ogni segreto, sia della materia colore che delle tecniche con cui compone attraverso quella materia, magica e
fantasiosa che è il vetro, soluzioni in arte. Partita come creatrice di gioielli singolari e personali, la Pesce ha affrontato
il mondo della pittura prima, meglio ancora della "pittoscultura", per passare poi a "scolpire" con il vetro quelle sensazioni,
quelle impressioni, che il mondo le offre a piene mani, trasformandole con la sua fantasia e creatività.
verso il
mondo, le sue esperienze dirette di vita vissuta, nei "paesi" americani, hanno permesso alla Pesce di incamerare, nella
mente e nella psiche, diverse immagini del mondo che hanno attirato e colpito la sua fantasia già molto acuta, che spesso
trasporta l'artista fuori dalla più elementare realtà quotidiana.
La rapidità con cui l'artista veneta riesce a creare e dare vita ad immagini colorate attraverso il fuoco ed il vetro colorato,
è impressionante. La comprende meglio colui che è abituato a creare oggetti artistici, o di antiquariato vitreo, cercando di
sfruttare, con strumenti vari, la fluidità del Vetro, reso docile, morbido dalla fiamma. Ma sono brevi spazi di tempo che gli
eccellenti artigiani del vetro e non solo quelli di Murano, ma i maestri del cristallo colligiano, riescono a "rapire" alla materia
colorata, dando ad essa forme volute, che purtroppo hanno solo il limite di ripetersi all'infinito. L'abilità della Pesce, al
contrario, è quella di dare vita ad opere d'arte diverse dalle altre. E' qui la sua originalità e genialità che non può essere
trasmessa ad altri.
La Pesce può insegnare la tecnica, non la capacità creativa, fantasia attraverso la quale dà vita a forme d'arte originali
e "sue". l fondi marini, attraverso i mille colori cangianti, non hanno segreti per lei, che riesce a spingere la sua fantasia
fino ad immaginare con la mente gli spazi "siderali" come nell'ultima mostra creata per il Museo delle Belle Arti di
Rio de Janeiro e presentata in Toscana, in terra senese. La Pesce oggi non ha più bisogno di "importare" le trasparenze
delle "murrine" e del vetro su supporti lignei, dando vita ad opere d'arte miste, dove il vetro è completato pittoricamente
dall'artista attraverso una tavolozza affrontata con pennelli e colori (oli, guaches, ecc.). Gli ultimi anni hanno incoronato
l'artista scultrice con sculture in vetro trasparenti, preziose, sorrette da supporti in ferro "battuto".
Ora il mondo artistico della Pesce può arricchirsi di tutte quelle preziosità coloristiche che l'immensa tavolozza del vetro
colorato le offre, dal quale l'artista riesce a trarre tutti i "sottotoni" del colore.
Siamo stati tra i primi ad apprezzarne le qualità artistiche, la fantasia, le sue grandi possibilità in arte, spingendola verso
la "pittoscultura" o la scultura vera e propria, con quella materia di cui la Pesce è indiscussa dominatrice.
A sottolineare questo non è solo il critico d'arte, ma i fruitori delle sue opere, che rappresentano quanto di più nuovo ed
originale possa offrire il mondo dell'arte contemporanea.
Noi crediamo in questa artista con il suo studio in luoghi come quelli di Populonia e della VaI di Cornia, dove la
"magia" dell'arte è convissuta con gli uomini che vi hanno vissuto per secoli, portando i loro messaggi artistici sino ad oggi.
La magia del mare della costa tirrenica, dei cieli mutabili, di tramonti toscani, che si fondono alla perfezione con i verdi
cangianti dei boschi e della mutevole campagna toscana, sono gli elementi migliori che possano servire da stimolo ad una
fantasia già tanto ricca, di questa nostra "meravigliosa" artista.
Gilberto Madioni
Siena, Luglio 2002